Quando facevo le elementari qui a Spigno, negli anni ’70, non solo avevamo il crocefisso in classe ma c’era anche Don Pio Macari, il prete locale, che veniva a farci cantare.
Si faceva anche il presepe che era un bel momento, nient’altro che costruire insieme un paesaggio in miniatura, che poi diventava bersaglio delle mini cerbottane fatte con la BIC svuotata del pennino e pallini di carta masticata e pressata. Quando un pastorello veniva colpito, la maestra, ignara che fosse la nostra artiglieria si alzava per andare a risistemarlo sul muschio. Don Pio era allegro e ci faceva ridere. Ai bambini non frega assolutamente nulla dei simboli e delle religioni, i bambini vogliono la pace e la serenità, vogliono aria di festa e giocare. Quello che bisogna togliere dalla scuola, così come dalla politica e dalla sanitá, sono le persone che non fanno quel lavoro prima di tutto per la passione e il rispetto del prossimo. Lasciate in pace i bambini e sí, pure i crocefissi, non sono loro il problema, lo siete voi.